Fondamenti di teoria dei circuiti ( Desoer-KUH )


Prefazione all' edizione italiana

Per molti anni ho visto con stupore la letteratura scientifica americana affrontare il problema didattico della introduzione alla teoria dei circuiti elettrici in modi ancora legati alla fisica dell'elettromagnetismo.

Lo stupore derivava dal fatto che in Europa, ed in particolare in Italia, un approccio diretto, puramente circuitale, che sottolineasse l'aspetto comportamentistico dei componenti era già ampiamente diffuso. Mi riferisco in particolare al trattato di Elettrotecnica di E. Bottoni e R. Sartori, ben noto a tutti i cultori di discipline elettriche.

Soltanto recentemente l'apparizione del volume dei Professori E. Kuh e C. Desoer, destinato agli studenti della Università di California, ha sanato il divario.

A questo risultato, dovuto probabilmente in gran parte alla formazione culturale europea di uno degli autori, essi sono giunti avendo ormai alle spalle esperienze didattiche sconosciute ai tempi della prima edizione del primo volume di Bottani-Sartori, in particolare l'introduzione a livello elementare della teoria dei sistemi nelle Università Americane.

Il volume di Kuh e Desoer supera l'atteggiamento pedagogico della introduzione graduale del comportamento dei circuiti, passando dalla corrente continua alla alternata sinusoidale e infine al regime variabile in modo generico.

In esso si percorre un iter logico òpposto.

Si introduce infatti fino dalla prima pagina il regime variabile e si considerano come particolari applicazioni il regime stazionario e quello sinusoidale permanente.

Queste caratteristiche fanno del libro un prezioso strumento (per il momento insostituibile) per l'introduzione all'elettrotecnica in modo moderno.

Il livello della trattazione è sufficientemente basso da rendere il libro idoneo ad allievi del 2° o 3° anno di un ordinario curriculum in Ingegneria Elettrotecnica o Elettronica.

Ritengo quindi oltremodo positiva l'iniziativa dell'Editore Franco Angeli di presentarlo in lingua italiana.

La traduzione, eseguita con entusiasmo da un gruppo di docenti dell'Istituto di Elettrotecnica della Università di Genova, è particolarmente interessante: i traduttori hanno svolto il lavoro con estrema cura ed attenzione, prendendo in molti casi decisioni autonome su termini non ancora entrati nell'uso della letteratura scientifica italiana.

Mi auguro che, anche da questo punto di vista, l'edizione italiana del trattato del Kuh-Desoer faccia testo.

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